LENA LONG, MARGAUX MEYER, ELDA MINIERO, MARGUERITE PIARD

Opening Wednesday, December 14th, 2022, 6-9 pm - Until February 12th, 2023






























Photo: Michela Pedranti

"Il sottile spirito della vita deve cercarsi in fatti più vicini. È ciò che è fatto e sofferto in casa, nella costituzione, nel temperamento, nella storia personale, ad avere il più profondo interesse per noi"

Era il 1875 quando lo spiritualista e filosofo Ralph Waldo Emerson teorizzava, nella sua raccolta Prose Works of Ralph Waldo Emerson, come la conoscenza passasse ineluttabilmente dal proprio vissuto. La più vivida interpretazione della contemporaneità è sempre stata tracciata da chi ha cercato, non tanto di anticipare forzatamente i tempi, ma di lavorare su degli impulsi personali che sono, più tardi, risultati essere spunto per un’identificazione collettiva; di chi esplorando i limiti estremi del mondo conosciuto, ha cercato, inconsapevolmente, di ampliarlo. Del genio – o di quello che in arte potremmo definire l’artefice – è il compito di tradurre tutto ciò nel sistema-vita attraverso la scrittura di codici estetici, letterali o musicali, capaci di definire questo soggetto universale astratto che svolga il ruolo di “guida”; esattamente ciò gli storici definiscono Zeitgeist, lo spirito – o gli spiriti – del tempo.

Le quattro artiste Lena Long (Lyon, 1997), Margaux Meyer (Paris, 1998), Elda Miniero (Benevento, 1998) e Marguerite Piard (Paris, 1996), pur manipolando linguaggi tradizionali come la pittura e la scultura e motivi esplicitamente figurativi come il corpo o l’autoritratto – che potremmo definire “classici” – avvertono un innato bisogno di corromperli, seminando complessi iter introspettivi che dall’intimità personale si traducono in tematiche generazionali globali. I loro sono quattro processi artistici differenti ma accomunati dal non ambire mai ad un porto sicuro, ad una posizione di conforto; al contrario, sono sottoposti a continui stress e contaminazioni, sfociando in questo spasmodico bisogno di transmedialità e persino di lucida migrazione “transpittorica”, …liberi quindi di cambiare anche nettamente i propri topos di riconoscibilità formale da un quadro all’altro, senza alcuno scrupolo. Un cosciente e ininterrotto autosabotaggio per sfuggire da una solida ed univoca identificazione.

L’opera di Lena Long, è una caleidoscopica sintesi di immagini provenienti dalla comunicazione contemporanea: Meta, Google, Tik Tok, ma anche il mondo del marketing e del cinema si uniscono senza barriere; le sue sono opere fatte di frammenti estratti dalla società capitalistica e da Internet, meticolosamente acquisiti ed archiviate dall’artista nel suo cellulare semplicemente con una foto o uno screenshot. Nei suoi pannelli preparati con carbonato di calcio – che contribuiscono a raggiungere una pastosità pittorica simile all’affresco – confluisce e trova casa tutto questo materiale. Sono pitture abitate da oggetti di plastica, gonfiabili, torte, confezioni commerciali, giovani colti in gesti di fratellanza che ci fissano negli occhi, come voler trovare riparo dalle atrocità del mondo, dalle crisi economiche, climatiche o individuali, persi nei riverberi luminosi delle schermate di un telefonino o contornati da oggetti e feticci che l’artista definisce come “fossili del presente”; i testimoni del passaggio di ognuno di noi, dei nostri rapporti interpersonali e gli unici a conservare realmente un tempo presente senza fine. La sua cifra espressiva si sposta indiscriminata dall’olio alla serigrafia fino a sfociare in forme scultoree dal carattere organico e ad apparati installativi che si addizionano come protesi alle strutture dei dipinti. Un lavoro sulla propria generazione dalle tinte agrodolci e spesso anche grottesche che ci corrode per la sua tenue dolcezza.

Margaux Meyer risolve volti, nature e corpi, con pochi, precisi e svelti gesti, tutti avvolti da una luce vivida che fa apparire ogni dipinto come nutrirsi di un’imprecisata luce retrostante. Potremmo definire il suo lavoro come delle istantanee fotografiche in cui a reagire è solo il colore, dove il diaframma dell’obiettivo è così aperto da lasciare consapevolmente “bruciare” dalla luce la maggior parte dei dati dell’immagine; in questi “scatti” pittorici privi di qualsiasi confine grafico, tutto avviene solo grazie a questi gradi di modulazione cromatica, ora aperti e iper-saturati ora cupi e tenebrosi, in cui vive tutto il mistero del desiderio, di una relazione romantica, di un semplice abbandono, di un corpo o di un fiore. Il registro di Meyer si muove svelto tra la definizione di una raffigurazione ben definita ed una gestione dell’immagine cosi rarefatta da sfiorare il puro astrattismo; una caratteristica molto frequente nelle sue recenti nature morte – solitamente dedicate all’Iris, fiore dalla grande complessità estetica e dalla forte seduzione olfattiva – nelle quali condensa un approccio tra lo studio e l’intuizione, tra la padronanza e la perdita, dove i pieni dei soggetti sono definiti dal tumulto di poche pennellate acquose e i vuoti vibrano delle puntiformi asperità della tela lasciate a vista.

Nel flusso compositivo di Elda Miniero (aka Eldorado) sarebbe impensabile ricercare l’equazione che tradizionalmente vorrebbe identificare ogni artista con l’uso di un media esclusivo o comunque prevalente. La sua è chiara risposta artistico-generazionale al concetto di identità liquida; un continuo, indistinto, slittamento da un mezzo all’altro che non conosce sosta e limiti di genere. Se esiste un perno inamovibile nel suo percorso quello è proprio Elda stessa, o ancora più precisamente il suo alter-ego virtuale “Eldorado”, un luogo ideale (e presto una piattaforma digitale interattiva) dove poter attuare – o almeno sperimentare – una produzione etica credibile, dove contenere e far coesistere idee, memorie autobiografici ed opere anche in forma di proposte futuribili per la collettività. Opere video, animazioni digitali, sound art ma anche disegno e pitture che si fondono con l’arte del ricamo ed ancora sculture e apparati installativi ambientali si interconnettono, senza confini concettuali, in un meccanismo in cui entrano anche la sua conoscenza nella cultura visiva del fashion e del marketing aziendale indipendente. Miniero ci accoglie nella sua “Golden Cage” rendendoci partecipi dei suoi molti, necessari, tentativi di evasione.

Marguerite Piard misura il tempo con la pelle; la pelle umana, primo organo sensibile che ci protegge ma ci espone, al contempo, al mondo e al suo primo giudizio. Delle quattro artiste in mostra si potrebbe definire quella dal profilo figurativo più tangibile benché, in verità, i suoi corpi siano quelli che vivano, più degli altri, sospesi nell’inespugnabile smaterializzazione della Metafisica. Il suo lavoro, concentrato unicamente sull’archetipo femminile, ci riporta per un attimo proprio in quelle atmosfere pittoriche dell’Italia degli anni 20 e 30 in cui le figure umane – spesso d’ispirazione arcaico-primitiva –  si stilizzavano in iconografie semplici ma solenni e monumentali, immersi in degli spazi onirici, fuori, appunto, dall’esperienza sensibile. A dare materia a queste visioni impalpabili e serafiche è la sua magistrale modulazione luce-colore-ombra, con la quale Piard ci racconta di corpi, di intersezioni tra essi o close-up epidermici; tutti momenti tratti (e autori-tratti) da relazioni amichevoli, fraterne o solitarie, che occhieggiano ad una sensualità ovattata ed eterea ma che, in ultima analisi, ci attraggono per la delicatezza descrittiva dell’abbandono di un gesto, di un corpo flessuoso, di soffici capigliature, schiene nude, mani o biancherie intarsiate, colte nel silenzio di un tempo rarefatto.


Lena Long

Lyon, 1997 - lives and works in Paris

Studies
2021 - 2022 École Nationale Supérieure des Beaux-arts, Paris
2020 - 2021 École Nationale Supérieure d’Art, Cergy
2015 - 2018 École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Lyon

Professional Experiences
2021 Residency at Atelier à l’Orphèvrerie, Saint Denis
2019-2020 Assistant of the artist Helen Verhoeven, Berlin, Azzedine Saleck, Paris and Apolonia Sokol, Paris

Selected Solo Exhibition
2023 L’avancée, Fondation Pernod-Ricard, Paris

Selected Group Exhibitions
2022/2023 Group Show @Studiolo (with Margaux Meyer, Elda Miniero, Marguerite Piard), Studiolo, Milan, CONTES, Chateau de Vincennes, Vincennes, No winners No losers, ENSBA, Paris, Miscellanées, Galerie Lepeuve, Clichy; 2021 Rien que des possibilités. Rien que des désirs, Galerie Lazarew, Paris, Artschild, Artschild, Paris


Margaux Meyer
Paris, 1998 - lives and works in Paris

Studies
2022 MA, Beaux-arts, Paris
2019 BA, Beaux-arts, Paris
2015 Foundation year, Atelier de Sèvres, Paris

Selected Solo & Duo Exhibitions
2022 Rosée (with Sarah Maison), Dans les yeux d’Elsa, Paris, No thicker than an eyelid, Beaux-arts, Paris; 2019 Introversions, Beaux-arts, Paris

Selected Group Exhibitions
2022 Group Show @Studiolo (with Lena Long, Elda Miniero, Marguerite Piard), Studiolo, Milan, Something in the air, Poush Manifesto, Clichy; 2021 Sweet Expectations, online, The Big Big Combo, Beaux-arts, Paris, Le Printemps vient plus tôt, Beaux-arts, Paris, Territoire Ephémère, Grand Voisins, Paris


Elda Miniero (aka Eldorado)
Benevento, 1998 - lives and works in Milan

Studies
2021 BA, Willem De Kooning Academy, Rotterdam
2020 Exchange program (Erasmus) Central Saint Martins, London
2020 Understanding Fashion, from Business to Culture, Insitute Francais De La Mode, Paris

Professional and Other Experiences
2021 Make Love Not Walls, Operator Radio, Rotterdam
2020 Protest but Make it Fashion, Live Streaming event Central Saint Martins, London
2020 Open Studio, 3D Department showcase, Central Saint Martins, London

Selected Group Exhibitions
2022 Group Show @Studiolo (with Lena Long, Margaux Meyer, Marguerite Piard), Studiolo, Milan, My Clowder is Ready, We Gather at Dawn, Casa degli Artisti, Milan; 2021 Best of graduates exhibition, WDKA Exihibition, Rotterdam; 2019 Estetiche Divergenti, Rocca dei Rettori, Benevento, Worm Gallery (with Fine Arts Department), Ubik Theatre, Worm Gallery, Rotterdam


Marguerite Piard
Paris,1996 - lives and works in Paris

Studies
2020 Beaux-Arts de Paris; 2018 Exchange program Faculdade de Belas Artes, Porto

Selected Solo & Duo Exhibitions
2023 Show, Maestria Collection, Paris; 2022 Washed Up (with Denis Macrez), Chapelle XIV, Paris

Selected Group Exhibitions
2022 Group Show @Studiolo (with Lena Long, Margaux Meyer, Elda Miniero), Studiolo, Milan, Bonjour Tendresse, Maestria, Paris, La forme de l’eau, Paris; 2021 Le bonheur-du-jour, Double Séjour, Poush Manifesto, Clichy, Hiraeth, Espace Futur, Paris, Design Parade Toulon (with Floriane Bande, Villa Noailles), Toulon; 2020 Unreal Life, Galeria Nueva, Arco, Madrid, L’art pour le refuge, Ground effect, Paris, Exposition Inaugurale, Chapelle XIV, Paris, Coup de Soleil!, Galerie Provost Hacker, Lille, En être, Sororité, 70ème édition de jeune création, Cabane Georgina, Marseilles


01/01/2023